“E quando spunta il sole te ne resti qui a guardare tutto il gioco delle luci che colora questo mare e questi luoghi senza tempo, e tutta l’aria sa di sale, di quello stesso odore che dovevano sentire anche gli antichi naviganti, fini commercianti, grandi conquistatori, pirati senza patria, trafficanti senza scrupoli, ladri di tesori o nobili signori in cerca della loro gloria: se ti tuffi in questo mare fai un bagno nella storia…”

Nel 2000 i miei genitori girarono la Sicilia in macchina, seguendo un itinerario che da Catania tagliava per Palermo, per ridiscendere dalla costa ovest e, superata Agrigento, seguire la costa sud orientale, risalendo a Catania. Quando arrivarono qui, rimasero abbagliati. Comprarono una casa in costruzione e l’anno seguente mi condussero a vederla. Abbiamo dormito in un appartamento in zona Scalo Mandria, a Portopalo di Capo Passero. La mattina quando mi sono svegliata, ho aperto le imposte e ad aspettarmi c’era un caleidoscopio di colori.

Ho cercato negli anni di quantificare le sfumature di azzurri e di verdi che ci regala il nostro mare, ma ancora non ci sono riuscita. Volete provarci voi?

Trovate posto a Scalo Mandria, nella piazza chiamata Terrazza dei due mari proprio davanti all’Isola di Capo Passero, magari sorseggiando un buon calice di Inzolia. Gotevi la brezza di mare, anche se non capirete se arriva dal mar Ionio o dall’Africa.

Se c’è un luogo in cui puoi credere di sentire le sirene, è questo!

L’isola è  una autentica perla naturalistica, tra palme nane, gigli di mare, conigli, lucertole, fanelli e cardellini, rughetta marina e gabbiani.

Circumnavigarla in barca è un’esperienza da non perdere. Navigando in senso orario si incontrano i magazzini per le attrezzature della Tonnara di Portopalo, una delle più importanti di Sicilia. Intorno alle costruzioni svettano ancore ormai arrugginite che servivano a fissare al fondo del mare le pesanti reti che conducevano i tonni verso la camera della morte. Appena la costa comincia ad alzarsi, appaiono le prime grotte marine, la più bella è la grotta del polipo. Poco più avanti, la costa diventa bassa e frastagliata e qua e là emergono scogli isolati. Nella sua parte occidentale, c’è una bellissima spiaggia unita a Portopalo da una lingua di sabbia che si intravede a pelo d’acqua: è la dorsale del bassofondo che la unisce “spiritualmente” alla costa siciliana.

La star dell’isola è il Forte Spagnolo, costruito nel 1600 per mettere un freno alle continue scorrerie di pirati e corsari turchi,  di fronte al quale svetta la statua bronzea di Maria SS Scala del Paradiso guardiana del mare di Sicilia.

All’entrata di una delle stanze del primo piano, su un’architrave, è scolpito il seguente motto:

“Melius est invidia urgeri quam commiseratione deplorari, 1701” che grossomodo viene tradotta con “meglio sbrigarsi che deplorare con commiserazione gli eventi”.

A sinistra di Scalo Mandria, superate le casette dei pescatori e il Castello Tafuri, trovate uno dei luoghi che esercita su di me maggior suggestione, la Tonnara di Capo Passero. 

Anche se finora è stata quasi del tutto abbandonata a se stessa,  continua a mantenere un fascino tutto particolare che deriva dalla sua architettura e dal rapporto instaurato con il mare: dovete immaginare come si presentavano la loggia e lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti (o del sale), la chiesa del XVII secolo con la croce di Malta, l’abitazione del proprietario e le casette dei tonnaroti, il tutto immerso in uno splendido e verdeggiante orto-giardino.  

Nessuna foto rende la sua bellezza! dovete venire qui, noleggiare una barca o fare un’escursione organizzata, e guardarla dal mare, perdendovi nella sua bellezza.