Negrita – 25° Anniversary Tour
Le origini della Tonnara di Marzamemi risalgono alla dominazione degli Arabi, che intorno all’anno mille impiantarono quella che sarebbe diventata una delle più importanti Tonnara della Sicilia orientale, poichè vi veniva lavorata la maggior parte del tonno pescato nei Mari Ionio e Mediterraneo. Era la seconda per importanza dopo quella di Favignana per il numero di tonni lavorati. La struttura attuale del borgo risale al periodo che va dalla metà del Seicento alla metà del Settecento ed il Palazzo del Principe è opera del grande architetto Vermexio. L’attività della tonnara si sviluppò negli anni e, successivamente, nei primi del ‘900 fu ampliato lo stabilimento per permettere di lavorare il tonno salato e del tonno sottolio.
L’ambiente che originariamente serviva da ricovero per le grandi barche della tonnara, i cosiddetti scieri, la camperia, oggi è diventato la loggia, un’unica grande sala di circa 750 mq.di fronte all’ampia balata, attraversata dalle antiche arcate di tufo, coperta da un tetto in travi di legno sostenuto da pilastri; sul prospetto principale si aprono due grandi portoni che consentivamo il passaggio degli scieri. La pavimentatura è in basóle di calcare bianco.
La ciurma di mare della tonnara di Marzamemi era una nutrita squadra di quaranta uomini bene addestrati, a cui si aggiungevano due rais, due vicerais, mentre in camperia lavoravano un custode e sei terrazzani, tra i quali il banditore, che si occupa della sveglia mattutina. Il personaggio più importante durante la pesca del tonno è il rais, parola che deriva dall’arabo e che significa “capo, comandante”, in questo caso dei pescatori. Dalla sua muciara, imbarcazione più piccola degli scieri, assumeva il comando generale durante il giorno della pesca, intonando le famose cialome, i canti che scandivano ed accompagnavano l’intera durata della mattanza.
Il lavoro in tonnara era organizzato in due fasi: la pesca effettuata dalla ciurma e dai muciari, guidati dal rais, e la lavorazione a terra effettuata dagli operai guidati da specialisti genovesi. Il tonno pescato, dopo essere stato issato sugli sceri tramite uno scivolo posto alla base del molo, veniva portato all’interno della loggia il cui ingresso ingresso era tornato da due grandi portali. Il tonno veniva poi lavorato dentro i grandi capannoni della tonnara, suddivisi in varie zona a seconda delle mansioni svolte (pulizia, cottura, affumicatura, salatura e infine conservazione sott’olio). Vi era un grande forno dove veniva cotto il tonno, di cui oggi resta solo la grande ciminiera.
La tonnara era dotata di una fabbrica del ghiaccio, l’attuale Pub Balata, che serviva a rifornire la numerosa flotta di pescherecci che sostavano nel porto per mantenere fresco il pesce, che col caldo estivo era soggetto ad un rapido deterioramento.
La Loggia comunica direttamente con il cortile privato, che attraverso l’antico portone si apre sulla magnifica piazza Regina Margherita. Qui, dove veniva fatta asciugare la grande rete, sorge la chiesa, esterna al gruppo edilizio della tonnara, dedicata a San Francesco di Paola, patrono dei pescatori, con abside, altare centrale e, all’epoca, due laterali di statue della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio da Padova, di San Francesco di Paola e alcune tele che rappresentavano San Simone e le anime del Purgatorio. La cappella di San Francesco di Paola, a servizio del centro marinaro, è attualmente costituita dai soli muri perimetrali; tuttavia la chiesetta mostra molti elementi architettonici originari. Il rosone aperto sul cielo e la torre campanaria vuota sono il simbolo del tramonto dell’antico microcosmo di Marzamemi.
Oggi la Tonnara, il Palazzo di Villadorata ed i magazzini adiacenti sono stati recuperati, grazie ad un’ attenta ristrutturazione, e riutilizzati in parte come alloggi per turisti ed in parte come location per eventi e banchetti di matrimoni in stile siciliano. Il Borgo è costituito da tante casette basse costruite con pietra arenaria locale di fronte al mare. Le cosiddette casette dei pescatori, un tempo alloggi per i lavoratori della Tonnara, si sviluppano tutte intorno alla Tonnara, alla Piazza Regina Margherita e al Cortile Arabo.
Camminare per il Borgo di Marzamemi lascia sempre incantati, con i suoi vicoli stretti, illuminati dalla calda luce del sole, all’orizzonte di ogni vicolo il blu intenso del mare, con l’aria che sa di sale e di quell’antico e importante mestiere ricco di fascino, che è la pesca.
Potete degustare e acquistare i prodotti ittici di tonnara da Adelfio e da Campisi Conserve.
*Fonti: Annalena Lippi Guidi,TONNARE TONNAROTI e MALFARAGGI DELLA SICILIA SUD-ORIENTALE, Zangarastampa Siracusa; Salvo Sorbello, LA PESCA DEL TONNO, Emanuele Romeo Editore
*Immagine in evidenza di Gaetano Sarta.
Come tutte le aree metropolitane del XXI secolo, anche Marzamemi risente di una serie di problemi che vanno affrontati prima possibile, per migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti e dei viaggiatori che vorrebbero goderne.
Di seguito un elenco non esaustivo:
Sovraffollamento
Inquinamento acustico
Inquinamento atmosferico
Traffico e ingorghi
Occupazione del centro storico da parte di non residenti
Grigiore urbano
🙂
Marzamemi ha due ingressi, uno a nord – A – che vi permette di accedere direttamente al centro storico del borgo, uno a sud – B – per chi ha voglia di una bella passeggiata per il lungomare, alla scoperta di localini e boutiques.
In alta stagione, i due ingressi sono chiusi dalla ZTL, dalle 11:00 alle 4:00 del mattino. In questo periodo potrete usufruire dei diversi parcheggi a pagamento situati prima dei varchi della ZTL:
ingresso A: parcheggio “La Diga” e parcheggio “Marzamemi centro”
ingresso B: parcheggio “Scirè”, anche per camper.
Saranno la Cina, i suoi colori, e le sue tradizioni, gli ospiti e il tema della prossima edizione,“Cina in fiore – la via della seta”.
Accade una volta l’anno, che il cuore di questo giardino di pietra che è di fatto Noto, diventi vivo, brulicante di persone all’opera senza sosta, vestito con i profumi e i colori di migliaia di fiori.
L’Infiorata di Noto è sicuramente la più famosa delle manifestazioni organizzate in città. E’ una tradizione che si ripete ogni anno, a cavallo della terza domenica di maggio, da quasi quarant’anni. Il cuore della manifestazione è via Nicolaci, in pieno centro storico, che sale per 122 metri verso Chiesa di Montevergini, e che viene infiorata per tutta la sua lunghezza con un’ esplosione di colori e sfumature.
Il venerdì sera i mastri infioratori si dividono la salita di via Nicolaci e cominciano a disegnare sul pavimento i bozzetti dei soggetti che intendono rappresentare. Poi passano alla realizzazione dell’opera utilizzando migliaia di petali di fiori colorati, ancorati con un fissante. Il lavoro di “infioratura” dei riquadri dura tutta la notte e quando la città si sveglia, via Nicolaci è ormai un unico grande tappeto floreale.
Per il programma della 39esima edizione dovremo attendere fino al 2 maggio, quando verrà illustrato nella Sala degli Specchi di Palazzo Ducezio, dal sindaco Corrado Bonfanti con il presidente dell’Università Kore di Enna, e coi direttori dell’Istituto Confucio, Marinella Muscarà e Sonia Sun. E’ attesa anche una rappresentanza dell’ambasciata cinese in Italia.
In attesa di scoprire i 16 bozzetti, la metà dei quali realizzata da studenti cinesi, scelti da un’apposita commissione e che saranno realizzati la notte di venerdì 18 maggio lungo via Nicolaci, è stato ufficializzato il manifesto dell’evento, realizzato dal designer catanese Gianni Latino. Un logo semplice ma di effetto. «L’identità visiva della 39^ edizione dell’Infiorata – ha aggiunto lo stesso autore presentato il suo lavoro – si focalizza su elementi simbolici orientali. Ovvero sulla peonia, un fiore con petali di vario colore, il fiore dell’imperatore molto raffigurato in pittura, scultura e ceramica. Così importante da organizzare un festival nella città di Luoyang della provincia del Henan. Le gamme cromatiche del rosso e del giallo come richiamo visivo-simbolico della nazione. Il carattere bodoniano, infine, compone il titolo “Infiorata di Noto”».
Faranno come sempre da contorno diversi eventi collaterali: sfilate in costume del corteo barocco, degustazioni, mostre, momenti musicali, proiezioni, itinerari nel centro storico e nel territorio, musei e chiese aperte.
L’evento è così famoso che ogni anno la città viene invasa da migliai di turisti provenienti da ogni parte del mondo per passeggiare tra tappeti di fiori e bozzetti.
Segnatevi le date: quest’anno la potrete amminare dal 18 al 20 maggio!
Tornano le Rappresentazioni Classiche del 54° Festival del Teatro Greco di Siracusa.
Eracle di Euripide con la regia di Emma Dante, Edipo a Colono di Sofocle con la regia di Yannis Kokkos e I Cavalieri di Aristofane con la regia di Giampiero Solari. Sono queste le tre opere che verranno messe in scena per il 54esimo ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, dal 10 maggio all’8 luglio del 2018.
«Pensare in grande e raggiungere nuovi orizzonti puntando a divenire un’eccellenza riconosciuta a livello italiano ed europeo». È questa l’ambizione dell’Inda che conferma anche l’interesse verso i teatri di pietra italiani e che, per questa stagione, compirà un ulteriore passo in avanti con il ritorno in Grecia, dopo 14 anni.
Forte del record di presenze registrato lo scorso anno con 140 mila spettatori e un incremento del 17 per cento rispetto al 2016, la Fondazione Inda si appresta ad allestire la nuova stagione del Festival al Teatro greco di Siracusa che avrà come tema “La scena del potere“.
Prenderà il via il 10 maggio per concludersi l’8 luglio il Festival al Teatro Greco aretuseo durante il quale si alterneranno le tragedie Edipo a Colono di Sofocle ed Eracle di Euripide e la commedia I Cavalieri di Aristofane.
A dirigere Edipo a Colono – allestito per la quinta volta a Siracusa – sarà Yannis Kokkos, regista greco naturalizzato francese, che ha diretto nel mondo produzioni d’opera lirica, di teatro musicale e di prosa. Con lui torna a Siracusa un regista straniero a distanza di 9 anni da quando Krzysztof Zanussi curò, nel 2009, la regia di Medea.
Per Eracle sarà invece la terza volta a Siracusa dopo gli allestimenti del 1964 e del 2007. A dirigerla sarà Emma Dante, regista importante della scena europea del teatro contemporaneo. Con lei la regia di uno spettacolo al Teatro greco di Siracusa viene affidata nuovamente a una donna a distanza di cinque anni dall’Antigone di Cristina Pezzoli.
La prima assoluta della commedia I Cavalieri nel programma delle rappresentazioni classiche al Teatro greco sarà affidata a Giampiero Solari, acclamato regista e autore di teatro e di programmi televisivi. A lui spetta il testimone della sfida, iniziata lo scorso anno, per rinnovare il codice della commedia e farla apprezzare dal pubblico comtemporaneo.
«Con la programmazione del 2018 miriamo a ripetere il successo dell’ultima stagione – ha dichiarato il commissario straordinario Pier Francesco Pinelli -, un obiettivo culturale artistico e organizzativo, ambizioso e impegnativo, in particolare per il tentativo di ridefinire i paradigmi della rappresentazione contemporanea della commedia greca avviato con le Rane del 2017».
Fervono i preparativi per la quarta edizione di Equilibri – tutti siamo diversi, il festival organizzato dall’associazione culturale Azahar e con la direzione artistica di Mauro Ermanno Giovanardi. Fermamente convinto del rispetto per la diversità tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche, lo difende e lo promuove attraverso la musica, la letteratura ed il teatro. Dal 1 al 3 dicembre 2017, un ricco cartellone di appuntamenti trasformerà il centro storico di Avola in un grande cittadella della cultura.
Concerti, incontri letterari, spettacoli teatrali, workshop di scrittura creativa e tante altre attività fanno di “Equilibri – tutti siamo diversi” un festival unico nel suo genere. L’iniziativa mira concretamente a stimolare il dibattito su un progetto di società e di città capace di rispettare le esigenze di tutti e di abbattere le barriere architettoniche, mentali e culturali che emarginano ed escludono chiunque sia diverso. Tutti i ricavati degli eventi saranno rendicontati e utilizzati per abbattere barriere architettoniche nella città di Avola.
Novità assoluta della quarta edizione di “Equilibri – tutti siamo diversi”, la possibilità di iscriversi al workshop di scrittura creativa “Il matrimonio di Tristano ed Isotta, l’Amore: descrivere l’incontro, rappresentare l’intimità” a cura di Leonardo Colombati ed Elena Stancanelli della scuola di scrittura Molly Bloom.
Per info:
equilibrifest.it
info@equilibrifest.it